Le fortezze Venete: un patrimonio dell’umanità immenso
Il lago d’Idro è incastonato nella Valle Sabbia, e segna il confine naturale fra la provincia di Brescia e quella di Trento. Anfo si trova sulla sponda occidentale del lago, e vi sorge la Rocca d’Ando, una fortificazione militare di circa cinquanta ettari edificata nel XV secolo dalla Repubblica di Venezia, e successivamente ampliato in epoca napoleonica. E’ questo l’esempio di un immenso patrimonio dell’umanità eretto dai Veneti, migliaia di fortezze disseminate fra le alpi e il mar Egeo, ossia in uno spazio di migliaia di chilometri che va visto sopratutto nell’ottica dei commerci e della difesa della civiltà occidentale della quale Venezia e i Veneti sono stati i fondatori. Le opere difensive della Repubblica Veneta sono state riconosciute patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, ma solo in parte.
In particolare le Opere di difesa veneziane tra il XVI ed il XVII secolo dello Stato di Terra e dello Stato di mare occidentale, che si trova diffuso fra Croazia, Montenegro e Italia, i quali congiuntamente hanno fatto richiesta all’Unesco a Parigi. Nello specifico le mura di difesa di Bergamo, Palmanova (Udine), Peschiera del Garda (Verona) per l’Italia, Zara e Sebenico in Dalmazia (per secoli Veneziana) Cattaro per il Montenegro (fedelissima a Venezia) . Questi siti furono rafforzati dalla Repubblica di Venezia dopo la scoperta della polvere da sparo, e costituiscono i primi sistemi difensivi al modo moderno. Non catalogati i siti nella attuale Grecia.
Chi ha visto queste opere è rimasto affascinato dalla imponenza unita alla bellezza, che sempre i Veneti hanno cercato di portare anche quando costretti a realizzare opere militari, ricordiamolo, di difesa e non di attacco.