Comunicato Stampa: il diritto dei Veneti al mantenimento della proporzionale etnica derivante dalla “Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali” (L.n.302/1997 e L.reg.n28/2016)
Oggetto: Loris Palmerini (Aggregazione Veneta) ha chiesto alla Giunta del Veneto di intervenire presso il Governo al fine che si rispetti il diritto dei Veneti al mantenimento della proporzionale etnica derivante dalla “Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali” (L.n.302/1997 e L.reg.n28/2016)
Il giorno 17 luglio, quale rappresentante di Aggregazione Veneta e in quanto delegato dalla Assemblea degli enti partecipanti, ho scritto alla Giunta della Regione Veneto richiedendo un intervento contro la violazione dell’art.16 della “Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali” (L.n.302/1997). L’art.16 della suddetta Convenzione-Quadro impone infatti che “Le Parti si astengono dal prendere misure che, modificando le proporzioni della popolazione in un’area geografica ove risiedono persone appartenenti a minoranze nazionali, hanno per scopo di attentare ai diritti ed alle libertà derivanti dai principi enunciati nella presente Convenzione-quadro”.
La natura degli interventi operati dal Ministero dell’Interno con gli imponenti assembramenti come a Bagnoli di Sopra e Cona viola apertamente questo disposto di legge internazionale.
Aggregazione Veneta ha chiesto alla Giunta Regionale di intervenire presso il Governo italiano e presso i suoi sig. Prefetti affinché venga rispettata e mantenuta la proporzionale di popolo veneto presente nella Regione che invece è attualmente pesantemente minacciata dalla gestione ministeriale. Occorre evidenziare che gli arrivi e gli spostamenti non sono costituiti da persone profughe che scappano dalla guerra, ma da persone che per oltre l’80% vengono riconosciuti dalle commissioni di valutazione come clandestini privi di diritto di soggiorno ed entrati illegalmente nel territorio.
Aggregazione Veneta ha inoltre denunciato che quando il Governo chiedesse ai sig. Sindaci di dare legale residenza ai migranti (nella forma di “convivenza anagrafica”) prima ancora che venga accertato il loro status di profugo o di immigrato clandestino, si realizza un immediato impatto negativo sui servizi sociali a danno dei veneti, oltretutto istigando e favorendo l’immigrazione clandestina, fatto che è un reato anche quando il clandestino intenda recarsi in un altro paese privo di diritto legale, come è quasi sempre il caso.
Abbiamo chiesto alla Regione di intervenire perché l’art.2 della legge statutaria n.1 del 2012 impone al comma 1 le “forme rispondenti alle caratteristiche e alle tradizioni della sua storia” che l’autogoverno del Popolo Veneto deve assumere, e perché “l’identità storica del popolo e della civiltà veneta” sono valori protetti dal comma 2 dell’art.2, in particolare “Riconosce e tutela le minoranze presenti nel proprio territorio”.
Aggregazione Veneta ha chiesto alla Regione di far presente al Governo la nostra istanza, e di dichiarare la nostra netta indisponibilità a dare assistenza a immigrati introdottisi clandestinamente nel territorio che non godono della protezione internazionale che spetta ai soli profughi.
Loris Palmerini
Portavoce e legale rappresentante di Aggregazione Veneta.