COMUNICATO STAMPA : Palmerini, il ricorso del Governo è tardivo, L.reg.n. 28/2016 è un fatto definitivo
Quale primo atto da Portavoce di Aggregazione Veneta ho avuto il piacere di scrivere ai Presidenti Zaia e Ciambetti e all’avvocatura della Regione, non solo per presentarmi quale Portavoce e legale rappresentante dell’ente esponenziale dei diritti di minoranza nazionale del Popolo Veneto, ma anche per fare istanza affinché essi chiedano alla Corte Costituzionale di rigettare il ricorso del Governo Italiano contro la Legge reg. 28 del 2016, perché presentato oltre i termini costituzionalmente previsti.
Infatti la Legge n.28/2016 della Regione è stata pubblicata nel BUR il giorno 13 dicembre.
Ai sensi del comma 1 dell’art. 127 della Costituzione “Il Governo, quando ritenga che una legge regionale ecceda la competenza della Regione, può` promuovere la questione di legittimità` costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale entro sessanta giorni dalla sua pubblicazione.”
Come risulta dalla Gazzetta ufficiale , anche nella serie della Corte Costituzionale, il Governo ha depositato il ricorso in Corte Costituzionale il giorno 20 febbraio, quindi 69 giorni dopo la pubblicazione della legge 28 nel BUR.
Quale rappresentante legale di Aggregazione Veneta ho quindi chiesto formalmente che la Regione presenti presso la Corte Costituzionale istanza di rigetto del ricorso del Governo italiano per tardiva presentazione oltre i termini costituzionalmente stabiliti.
Dunque la legge n.28 del 2016 non potrà più essere cancellata per intero, e d’altra parte questo sarebbe stata una violazione della Convenzione-Quadro per la protezione delle minoranze nazionale. Inoltre, ai sensi della stessa Convenzione-Quadro ratificata dalla L.n.302 del 1997 , alcuna modifica alla legge può più essere fatta da qui in avanti senza il concorde assenso della rappresentanza della minoranza nazionale veneta incarnata in Aggregazione Veneta.
Per tanto il riconoscimento che al popolo veneto spettino i diritti di minoranza nazionale che sono radicati nel diritto internazionale è un fatto legalmente irreversibile, ed è un diritto radicato nello ius cogens delle fonti sovracostituzionali in quanto parte dei diritti umani inalienabili.
Ciò non di meno questo non costituisce una minaccia della integrità territoriale della Repubblica Italiana, ma la semplice possibilità concreta per i veneti di vedere riconosciuti progressivi diritti fondamentali, e di autogoverno, compresi i diritti linguistici fino ad ora negati in violazione della Costituzione.
E’ certamente un fatto che segna una tappa importante ed una svolta nella millenaria storia del popolo veneto.